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Il tour dell'impero Austro-Ungarico
mercoledì, 5 settembre 2007, 01:32 - Storie di vita, In giro per il mondo
Non è che mi sono dimenticato del blog. È che il rientro dalle vacanze è una gran brutta bestia. Se poi hai passato delle vacanze magnifiche e lunghe il rientro diventa deprimente. Dopo che hai percorso più di 3000 Km, visitato 3 capitali, bevuto Kozel, visto e ascoltato 15 concerti, buttato da 30 metri (tranquilli c’era un elastico a proteggermi), dormito in tenda, in ostello, in un hotel (a 4 stelle mica cazzi) e in un appartamento nel centro di una delle più belle città d’Europa…ma come diamine fa il rientro ad essere easy???

Ed è che così che a Settembre ti ritrovi davanti ad un monitor cercando di non deprimerti pensando che stati tentando di scrivere un articolo che non cambierà nulla nel mondo della scienza se non accorciare di un anno il cammino verso la fine del dottorato (bisogna porsi obiettivi adeguati al proprio passo!). E tutto questo cercando di pensare che vorrei raccontare la mia estate sul blog. Ma come fai a trasmettere venti giorni di una simile vita?

D’ispirazione in ispirazione ci proverò. Vi annuncio tre (e dico tre ma penso che mi sa che saranno pure quattro!) puntate dei miei appunti di viaggio. So che non aspettavate altro, Settembre è triste, già ogni tanto si sente un freddo incipiente e ricominciare con la solita routine è dura.

Ma cosa vi aspetta? Beh, ho visitato il fu impero Austro-Ungarico. Cioè sono stato a Budapest, Praga e Vienna. Senza dimenticare (il che è davvero impossibile) che a Budapest sono stato per una settimana sull’isola di Obuda dove si svolgeva il Sziget Festival (uno dei, se non il, festival più grande d’Europa). Il tutto viaggiando sulla mia macchinetta con un portabagagli colmo al limite dell’inverosimile e la compagnia della G! (che ha anche tentato di staccarmi la testa a morsi, ma forse questa è meglio se non la racconto!).

Nel frattempo ho anche compiuto 30 anni e comincio saltuariamente a deprimermi (chi sono, cosa faccio, dove vado, come finire, etc etc, le solite cose di cui si lamentano tutti i trentenni e di cui ne abbiamo le palle piene). Però la novità è che sto per abbandonare il nido familiare (della famiglia, non nel senso di abituale), perché ho trovato casa (casa…una stanza!) per conto mio.

Infine, giusto oggi (anche perché oggi è uscito insieme alla mailing list che lo segnala) ho scoperto di essere stato segnalato sul sito dei Wu Ming per la mia recensione a Manituana (anche se forse non gli è piaciuto tantissimo, non tanto per quel “asciuttamente”, visto che sono stato effettivamente sintetico, tanto per quel “dice la sua”!). Quindi colto da una punta di vanteria, segnalo la segnalazione.

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La realtà esiste
sabato, 28 luglio 2007, 19:39 - Musica, Storie di vita, In giro per il mondo
Ce ne è voluto di tempo per finire di sistemare le cose lasciate in sospeso, nonostante sia stato via una sola settimana, le ultime cose da chiudere prima delle tanto sospirate vacanze (manca ancora una lunga interminabile settimana) che un po' avevo rimandato in vista della mia assenza. Complice anche questo caldo afoso che si porta via la poca voglia di lavorare, ci ho messo davvero tanto.

E così ho dovuto lasciare indietro il blog e non aggiornare i pochi che non sono ancora a crogiolarsi sotto il sole in una bella spiaggia su cosa abbia fatto tutto questo tempo.

Cominciamo dal fatto che desideroso di prepararmi ai mega concerti dello Sziget Festival che mi vedranno impegnato ad Agosto, sono stato al mega concerto di Circo Massimo che vedeva protagonisti i Genesis. Sono sincero, non sono mai stato un loro grande fan. In realtà non sono un grande fan del progressive in generale, anche se dagli anni '80 in poi non si possono certo etichettare come gruppo progressive. Gli unici due dischi che abbia mai avuto dei Genesis sono Selling England by the pound e We can't dance. Questo non per sfoggiare una cultura musicale ma per dire che mi sono sottoposto al massacro del Circo Massimo non tanto per loro, quanto spinto dalla curiosità.
La serata mi ha confermato che nonostante tutto mi piacciono più i Genesis con Peter Gabriel che quelli successivi, anche se questo non penso che cambi le vostre vite più di tanto (al limite potete usare queste informazioni per non regalarmi un loro disco). Ciononostante il concerto mi è piaciuto, è stata una bella serata e ho visto un bello spettacolo. Ho respirato terra (non avete idea di quanta terra ci fosse nell'aria, smossa dalla presenza di tutte quelle persone) per ore e me la sentita in gola fino al giorno dopo.

Il giorno dopo, mentre appunto ancora respiravo terra, sono partito per fare una Summer School. E' usanza durante il periodo di dottorato fare una scuola estiva che aiuta il futuro ricercatore a saperne di più su alcuni aspetti specifici della propria materia o su metodi e tecniche di ricerca. Io per una settimana ho parlato di statistica. Il prof, una persona squisita come poche se ne trovano in giro, ci ha detto che era il corso più avanzato che avesse mai tenuto. E i nostri cervelli fusi se ne sono resi conto. Otto ore di lezione al giorno, metà la mattina, metà al pomeriggio. E la sera come bravi bimbi a letto presto. Questo, però, solo pochi secchioni. Noi altri la sera facevamo tardi a bere. Il risultato è stato che di giorno per rimanere svegli e attenti consumavamo litri di caffé (ho pagato e mi serviva seguire, quindi non potevamo fregarcene), a causa dei bagordi notturni che spesso si sono protratti fino a notte fonda. Per fortuna che il prof veniva con noi, così non abbiamo mai dovuto giudicare le facce sbattute. Tornato a casa ho dormito quasi dodici ore di fila, tanta era la stanchezza. E mi sono riportato anche due bei chiletti in più, visto che tra coffee break, pranzi, cene e alcool non facevamo che ingozzarci (piadina, prosciutto, squacquerone...e se non sapete cosa sia lo squacquerone vi consiglio un giro da quelle parti!).

Durante questa settimana c'è stato anche tempo per un fuga a Ferrara. Ero contento di andare a questa summer school, ma rosicavo troppo perché in quei giorni Damien Rice avrebbe suonato a Roma. Come risolvere? Con internet, ovviamente. Fatta una piccola ricerca ho scoperto che suonava anche a Ferrara, che distava solo 130 chilometri da dove stavo io. Non vicinissimo, ma sempre meglio che arrivare a Roma. Così, con due compagni di corso ci siamo fatti mezza giornata a Ferrata (eh si, ho fatto sega alle lezioni del pomeriggio!) che è una cittadina davvero interessante, e poi mentre loro la sera si facevano un giro io mi sono visto il concerto nella piazza di fianco al castello.
Conoscendo i suoi album, mi aspettavo un concerto molto struggente con lacrime a fiumi e invece è riuscito a sorprendermi non poco, interpretando le sue canzoni in chiave più rock e lasciandomi letteralmente senza fiato. Mi piacciono molto i suoi testi e mi piace tantissimi la sua voce che reputo una delle migliori al momento in circolazione. Ora posso dire che mi piace anche la forza e la grinta che mette nei suoi live. Ne è valsa davvero la pena di farmi tutti quei chilometri.

E come ci ha ripetuto il nostro prof per tutta la settima, ricordatevi che la realtà esiste!
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Ritorno alla base
domenica, 3 dicembre 2006, 21:11 - In giro per il mondo
Il brutto delle vacanze è che prima o poi finiscono e si ritorna alla vita reale, fatta di quotidianeità fastidiosa e frustrazioni. Anche chi ha la fortuna come me di fare un lavoro che adora, si trova a doversi scontrare contro muri di incazzature.

Andare in vacanza d'inverno in un posto di mare ha come risvolto negativo che sai che l'ultimo giorno di vacanza è l'ultimo giorno prima di qualche mese che starai in calzoncini e maglietta. La gradualità delle stagioni di solito rende il passaggio meno brusco. Io oggi passerò dai calzoncini al cappotto. Fa riflettere!

In queste due settimane di italiani ne ho visti davvero pochi. E quei pochi che ho visto per lo più erano persone che lavoravano lì (Graziano, Claudio, Stefano, Dj Mar). Oggi invece mi sto scontrando (scrivo dall'aereo) con gli italiani in vacanza nei villaggi turistici. Voglio pensare (anche se mi rendo conto che mi sto forzando) di essere capitato male e non siano queste le persone che ci rappresentano all'estero. Sono gretti, cattivi, ignoranti, confusionari. Mi sono sentito in dovere di dire ad una hostess che anche io stavo soffrendo insieme a loro per il disagio che provocavano.

Per avere un po' di pace mi sono infilato le cuffiette con i Sigur Ròs (credo che non mi stancherò mai di consigliarvi l'ascolto di questo gruppo) al massimo del volume. E devo dire che questa sensazione almeno ha creato un risvolto positivo: sto ammirando da 15.000 metri di altezza uno splendido tramonto su un orizzonte fatto solo di nuvole. Non solo.
Dalle nuvole spunta la cima di una montagna che sembra davvero sospesa nel vuoto. Ho sentito salire una calda sensazione di gioia. Sono sul volo di ritorno ma sono felice. Ho passato due belle settimane di vacanza. Ho visto e fatto poco, ma quel poco che abbiamo fatto è stato meraviglioso. Ci siamo divertiti sempre.
E in fin dei conti, è anche giusto tornare a casa. Ci sono persone che mi aspettano, un dottorato da organizzare e affrontare, sfide nuove e impegni da mantenere.

Con la testa più sgombra mi sento finalmente pronto. E voi?
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Dahab
venerdì, 1 dicembre 2006, 20:53 - In giro per il mondo
Dahab è un villaggio di beduini a 80 km a nord di Sharm el Sheik. Ecco, magari villaggio lo era una volta, ora è un paesino turistico meta di freakettoni da tutto il mondo.
Mentre Sharm è stata creata solo ventanni fa dagli Israeliani (e infatti non c'è nulla da vedere), almeno Dahab ha il pregio di essere un posto reale, precedente al turismo di massa, è un posto fatto non solo di villaggi turistici e alberghi.
Vabbé, non è che ci sia poi molto da vedere ma almeno è vero (diciamocelo chiaramente, a Sharm fuori dall'acqua non si fa poi molto).

Ci si può arrivare in due modi: o contrattando il prezzo con un tassista (se siete abili e rodati con 300 pound, ossia circa 42 €, ce la fate) che vi porterà fino lì e vi attenderà fino alla sera per il ritorno (non dovrei nemmeno dirvelo ma, pagate alla fine!), oppure prendendo l'autobus di linea per la modicissima cifra di 11 pound, e io sinceramente un splendida ora e mezza sul bus locale ve la consiglio (gente che vi guarda strano, controlli di polizia di continuo, film arabi on board...accatteville!).

Da vedere sostanzialmente c'è il lungomare con un paio di stabilimenti dove l'entrata è gratuita a patto di consumare, i negozietti di cianfrusaglie e i ristorantini (questi ultimi in particolare sono squisitamente romantici, se anziché andare in vacanza con un branco di cazzoni siete in dolce compagnia, vi consiglio di fermarvi anche a dormire, costa davvero e poco e ne vale la pena).

Io a Dahab c'ero già stato qualche anno fa e mi ha fatto uno strano effetto tornarci: lo scorso anno lì sono state messe tre bombe (mentre 2/3 anni fa le hanno messe a Sharm), una delle quali è esplosa subito dopo il ponticello, esattamente dove c'è il ristorante AlCapone, dove Alex mi aveva portato a cenare.
Senza che me ne rendessi subito conto ci siamo tornati (che era il posto della bomba, non che c'ero tornato). Non so esattamente cosa mi abbia fatto effetto (conoscevo anche i posti dove hanno messo le bombe a Sharm), ma ho sentito una strana sensazione nel rivederlo.

Amici locali ci hanno raccontato che qui il terrorismo non c'entrava nulla. Dahab è conosciuta non a caso come un posto per freakettoni. E' un paesino bello e tranquillo che vale la pena di vedere e una volta era conosciuto per la tranquillità con cui si poteva acquistare e fumare marijuana. Ora pare (dicono, io non so nulla signor commissario) che l'uso sia un po' meno tollerato, ma lo smercio è ancora un grande business. E il motivo delle bombe sembra fosse proprio in relazione a questo traffico.

Se andate a Sharm una giornata potete anche spendercela, se siete in giro per l'Egitto finirete per restarci molto di più.
Dicono che siano molti quelli che vanno per un giorno e si fermano settimane!
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Terrazzina Beach
lunedì, 27 novembre 2006, 10:30 - In giro per il mondo
La cosa bella di fare due settimane di vacanza è che di solito la prima passa subito. Non si fa in tempo ad adattarsi al luogo che è ora di tornare a casa. Da una certa soddisfazione invece arrivati alla fine della prima settimana pensare di averne ancora una davanti di completo relax.

Ed in effetti di completo relax è fatta la nostra vacanza: birra, tresette e spiaggia. Ci siamo visitati le migliori spiagge dei dintorni come quella di el fanar e quella di shark bay, ma una abbiamo scelto come nostra base: Terrazzina Beach nella baia di Sharm el Maya. Divanetti, musica lounge e un sacco di gente. Anche se di primo acchitto può sembrare un po' riviera romagnola, in realtà è un ambiente molto rilassato.

Ieri siamo usciti in barca. Graziano è un amico di Alex e possiede una barca su cui solitamente vengono portati i turisti a fare le escursioni e le immersioni. Ieri invece era solo per noi. Ci siamo fatti un bel giro verso Ras Mohammed fino all'Isola dei Gabbiani, una strisciolina di terra che affiora dal mare, dove non c'era nessuno a parte noi. Difficile descrivere la sensazione di pace e tranquillità provata lì. Davvero difficile.

L'unico risvolto negativo è che sulla barca ho preso troppo sole e vento e il risultato è un po' di febbre e un bel mal di gola. Speriamo passi presto perché ho passato una pessima serata ieri.

Ora raggiungo gli altri alla Terrazzina, mi ero attardato proprio perché non stavo in forma. Speriamo che il sole aiuti!

Halek Hum Salam
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Welcome to Sharm
martedì, 21 novembre 2006, 18:40 - In giro per il mondo
Più passa il tempo e più il profumo di libertà e la voglia di fuggire si fanno pressanti.
Qualche mese fa proposi al Bla e al Piccio di andare a trovare Alex a Sharm el Sheik. Noi quattro eravamo (ormai) tanti anni fa nello stesso liceo. Alex era il mio compagno di banco (rimandati entrambi in latino per giocare a battaglia navale). Scelte di vita e situazioni varie hanno sparso parte dei miei amici in giro per il mondo. Tre su quattro eravamo di nuovo insieme. Era ora di riunire la truppa.
Separatamente siamo stati già tutti quanti qui. In quasi 15 anni che ci frequentiamo è la prima volta che siamo in vacanza tutti insieme.

Nelle passate settimane un po' di ansia del viaggiatore si era impossessata di me. Sino ad arrivare negli ultimi giorni in cui quasi non volevo partire. Strano. E' la prima volta che mi capitava.
Fortunatamente il giorno della partenza ha prevalso la voglia di imbarcarmi nuovamente per un nuovo viaggio (in pochi mesi sono stato prima in Finlandia e poi in Inghilterra, non ci si può lamentare).

Siamo partiti domenica con un volo charter (complimenti alla Livingstgone per avermi tolto le cuffiette prima della fine del film), ma poiché siamo ospiti a casa di Alex (e non fortunatamente in un villaggio con animatori e siglette) abbiamo potuto prendere per il momento solo il biglietto di andata. Non so se mi spiego.

Un volo di sola andata per un paese esotico. Potrei anche restare qui.

Il volo ha avuto 2 ore di ritardo (per la serie cominciamo bene). Sommate alle due ore di anticipo richieste, ciò ha significato ben 4 ore di attesa all'aeroporto di Fiumicino. Ore che fortunatamente abbiamo felicemente impiegato con un litro di birra ed un mazzo di carte. Per il resto il viaggio è andato tranquillo (eh non lo so, volavamo ubriachi sai che ci fregava del resto!).

Ora mente scrivo sono in un momento di relax sdraiato sulla spiaggia, mentre il Muezzin recita le preghiere della sera.
Pensare che quando tornerò tra 2 settimane sarà quasi Natale fa un certo effetto!

Ora vado a farmi un tuffo, se nei prossimi giorni non mi sentirete, sapete già il perché! ;)
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Tampere
domenica, 20 agosto 2006, 18:00 - Storie di vita, In giro per il mondo
TOC TOC....c'è qualcuno? Si, lo so, è appena passato il ferragosto e sarete tutti in vacanza, in più io ero svanito nel nulla, ma spero sarete comprensivi. Avevo bisogno di spegnere il cervello e insieme a quello ho spento anche il pc. L'ho accesso solo in pochi e rari casi per controllare la posta di lavoro, lasciando il resto accumularsi (il pc intendo, non il cervello, quello è ancora spento). A dir la verità è ancora tutto lì. Ne riparliamo a Settembre.

Tornato da Tampere ho girovagato da casa a casa di amici tornando ogni tanto anche nella mia. Ho letto libri e guardato film, ma soprattutto ho decisamente oziato. Si, ho oziato.

Ma com'era Tampere?

Beh, io mi sono innamorato della Finlandia (tralascio i commenti sulle Finlandesi, i vostri sogni sono nulla in confronto). Una terra bellissima e ospitale. Ho incontrato persone simpatiche e disponibili. E soprattutto gran bevitori. Sostenere il loro ritmo è una vera sfida.

Ma andiamo con ordine.

La prima cosa che colpisce della Finlandia è ovviamente il sole. Che sorge presto e tramonta molto tardi. Tramonta...il sole non c'è, ma non diventa mai davvero buio. Rimane sempre una leggera luce di sottofondo. E abituarsi non è semplice. E' facile ritrovarsi la sera alle 22 con il sole ancora alto e lo stomaco che brontola perché non ci si è accorti che l'ora di cena è già bella che passata. Fortuna che ci sono i fast food. Però è bello stare in riva al Tammerkoski la sera con il sole alto e un sacco di gente che si gode il fresco serale. Ovviamente con la birra in mano. Mica una...hanno la curiosa abitudine di girare con la busta del supermercato piena di birre. E' normale per loro avere una scorta di almeno 6 lattine di birra a testa.

La seconda cosa che rimane nel cuore è la natura. Grazie al fatto che sono 5 milioni in tutta la nazione (praticamente la popolazione di Roma) riesce loro facile mantenere ciò che hanno di bello. E vi posso assicurare lo fanno con estrema cura, lì la raccolta differenziata è una roba seria.

E infine ci sono loro. Gli autoctoni. Personaggi alquanto strani. Sociale e cordiali quando bevono, quanto austeri e distaccati quando sono sobri. E infatti sono meglio quando sono ubriachi. Anche se prendono molto sul serio anche questo: una sera che ci hanno portato a bere ci hanno impedito di prendere la macchina per tornare a casa. Ci hanno riaccompagnato a casa e ci sono venuti a riprendere. Uguale uguale a quello che succede in Italia! ;)

Beh, il mio raccontino di Tampere finisce qui. Sto preparando di nuovo la valigia (ho un aereo domani mattina) e non ho minimante voglia di farla, fa troppo caldo, quindi vado a farmi una bella doccia.

Se volete un consiglio, la prossima estate programmatevi una bella vacanzetta da quelle parti. Non è così cara come raccontano le leggende. I prezzi sono uguali all'Italia (in effetti siamo noi ad essere diventati terribilmente cari, purtroppo).

A presto!!!
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Venga dotto', venga
lunedì, 24 luglio 2006, 13:18 - Storie di vita, In giro per il mondo
222-07-06 in volo per Tampere

Alla fine ce l'ho fatta. Abbiamo concluso sto benedetto supplizio. Laureato cum laude in Psicologia.
Adesso tutta un'altra vita, si schiudono le porte del mondo, etc. etc.
Il giorno dopo ero di nuovo in laboratorio alla mia postazione ad occuparmi delle solite faccende. Pero' adesso quando il parcheggiatrore dira' "venga dotto', venga" lo fara' a ragione.

Beh, almeno qualcosa si fa sul serio: mentre scrivo sono su un volo Ryan Air da Francoforte a Tampere (si, lo so che molti di voi non hanno idea di dove sia, tranquilli, nemmeno io fino a un mese fa lo sapevo).
Tampere e' la terza citta' della Finlandia ed ha il grande onore di ospitare per qualche tempo il Bla in veste di lavoratore. Gente fortunata 'sti finnici. E potevo forse lasciarmi sfuggire l'occasione per andare a saggiare un po' di cultura finnica?
Ovviamente no, quindi eccomi in viaggio.
Partenza da Ciampino alle 8.35, diretto a Francoforte e poi su di nuovo fino a Tampere, ritorno il 27 da Helsinki.

Qualche giorno di relax e di fresco per festeggiare degnamente sta benedetta laurea. Me pare giusto.
E poi almeno inauguriamo la piu' bella ed interessante delle sezioni: "in giro per il mondo".
Finalmente qualche bel reportage di viaggio per allargare un pochino i nostri confini e diventare cittadini del mondo.
Nel mio zainetto di viagigo: macchina fotografica, iPod, penna e quaderno, Out di Natsuo Kirina e ovviamente la Routard della Finlandia.
Ah si, c'e' anche una maglietta dell'Italia Campione del Mondo da portare al Bla.

P.S. sto riscrivendo quello che ho scritto sul quaderno in volo, oggi dalla biblioteca centrale di Tampere: libri a volonta' in un sacco di lingue e postazioni internet gratuite. Stanno proprio avanti questi.
:)
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